sabato 31 dicembre 2011

Evoluzione



Oggi ultimo giorno del 2011, faccio questa breve riflessione.



Nell'ultimo mese ho verificato la mia attività giornaliera e mi sono accorto che ormai dedico almeno la metà della mia giornata lavorativa a rispondere alle mail, a comunicare a mezzo twitter o a prestare consulenza via skype o facebook.

Questa riflessione mi ha portato a comprendere come la professione in genere si è trasformata ed evoluta, in quanto pur restando al mio solito posto di lavoro riesco a comunicare con persone e aziende in tutta Italia.

Ovviamente ritengo questa evoluzione un aspetto positivo.

Negli ultimi tempi però mi sono pervenuti diversi messaggi che riconducono ad un sito web che riporto qui sotto 

il cui titolo mi mette molta ansia.

Ora comprendo appieno le strategie di marketing, ed anche se le idee in esso riportate sono largamente condivisibili, il titolo del sito mi lascia molto perplesso.

Ciò perchè pur essendo convinto della trasformazione che attende la professione di commercialista, così come quella di altre attività professionali, a mio parere occorre parlare di 

STRATEGIA DEL CAMBIAMENTO 

Preciso che non contesto il merito dell'iniziativa, cioè quella della creazione di un network professionale, in quanto essa può rappresentare una valida alternativa alla crisi che le professioni stanno attraversando, bensì il messaggio che si trasmette.

Infatti ritengo che oggi occorra infondere un messaggio di fiducia per il futuro delle professioni, in quanto le stesse hanno rappresentato e continueranno ad essere uno dei pilastri del Sistema Italia, anche se il modo di operare delle stesse sarà completamente diverso rispetto a quello conosciuto fino ad oggi.

Concludo augurando un nuovo anno ricco di soddisfazioni e che possa darci la forza per attuare il cambiamento necessario a migliorare l'attuale situazione di difficoltà.


martedì 29 novembre 2011

Rapporto tra GAS e commercio on line

Fino ad oggi ho esaminato gli aspetti evolutivi degli studi professionali strettamente correlati all'utilizzo delle nuove tecnologie digitali.
Mi interessa oggi evidenziare un altro aspetto più strettamente connesso al settore del commercio elettronico che ho definito
FUNZIONE SOCIALE DELL'E-COMMERCE 

In particolare la crescita esponenziale del settore del commercio elettronico ha modificato interamente l'approccio del consumatore agli acquisti.
Infatti prima di procedere ad un acquisto anche di tipo tradizionale, cioè recandosi al negozio, il consumatore si informa sul web sulle caratteristiche del prodotto e sui prezzi di vendita, sui rivenditori e compara i diversi tipi di prodotto in funzione dei propri gusti, utilizzando un sistema che oggi viene catalogato sotto la dicitura 
info commerce.

Proprio la diffusione di questa nuova figura di consumatore permette di rafforzare la crescita dei GRUPPI DI ACQUISTO che l'avvento delle tecnologie digitali e la diffusione dei social network ha rafforzato.
Il GAS non è altro che una associazione di persone che mettendosi in comune riescono ad acquistare beni e servizi a prezzi leggermente inferiori a quelli di mercato, in quanto potendo acquistare maggiori quantità di prodotti, riescono ad ottenere sconti sensibili sui prezzi di acquisto.
Vi sono anche GAS che privilegiano la qualità oltre al prezzo o altri che accomunati da determinati brand riescono ad ottenere beni che altrimenti il singolo non è nelle condizioni di mercato per ottenerli.

Quindi il GAS a prima vista potrebbe essere visto come la Rete INTERNET, che però si sviluppa attraverso le conoscenze personali di ogni singolo su un determinato territorio.

Quindi la scommessa del futuro sarà quella di creare dei GAS che utilizzando la Rete e mettendo in contatto soggetti che si trovano anche in luoghi diversi, possano modificare radicalmente le modalità di approccio all'acquisto.

Infatti oggi i siti che si occupano di commercio on line sono rivolti interamente a far conoscere al produttore, i gusti dei consumatori, al fine di avvicinarli ai loro prodotti.

In realtà occorrerebbe ribaltare il concetto fin qui sviluppato, cioè bisognerebbe tramite la creazione di  una comunità on line consentire la conoscenza di altri soggetti sul territorio interessati ad un determinato bene o servizio, ed aggregarli al fine di creare una massa critica che gli permetta di influenzare le scelte del produttore, al fine di ottenere prodotti migliori o a prezzi ridotti.

In tal caso sarebbero gli stessi consumatori finali ad influenzare i produttori, indirizzandoli verso quei prodotti 
che loro desiderano.

Questa è la vera sfida per cui occorre lavorare...



martedì 1 novembre 2011

E - Commerce

Oggi vorrei parlarvi di quanto mi sta accadendo negli ultimi tempi.
Infatti ho ricevuto molte richieste da parte di miei clienti sulle possibilità di iniziare la loro attività anche sul web affiancandola a quella tradizionale.
Con mia grande meraviglia ho scoperto che la loro richiesta non si fermava alla consulenza in materia amministrativa e fiscale, me si estendeva anche alle modalità di realizzazione del sito, nonchè ai mezzi da utilizzare per pubblicizzarlo.
Ovviamente da questo punto di vista ho evidenziato la necessità di rivolgersi a soggetti qualificati che da diverso tempo operano sul mercato.
Con alcuni si è anche parlato del notevole sviluppo dei social network ai quali molti sono iscritti, ma che non erano mai stati valutati quali mezzi per la diffusione delle loro iniziative produttive.
Pertanto al fine di agevolarli nella pianificazione della loro idea ho pensato di fare una breve promemoria che di seguito elenco:
  1. Valutare esattamente il mercato di riferimento, se quello locale, provinciale o regionale;
  2. Verificare se i prodotti che vogliono commercializzare hanno già una certa visibilità sul web;
  3. Stabilire una riorganizzazione della propria attività al fine di orientarla alla vendita on line, e determinare i costi da sopportare per la riorganizzazione.
  4. Pianificare un importo minimo da investire per realizzare il sito;
  5. Farsi coadiuvare dai propri familiari in special modo quelli più giovani che hanno maggiore familiarità con gli strumenti digitali;
  6. Curare la fase amministrativa e fiscale nella migliore maniera possibile in quanto la trasparenza sul web rappresenta un enorme biglietto da visita;
  7. Rappresentare al meglio le proprie idee al soggetto che li dovrà collaborare nella realizzazione del sito.
Ovviamente questi punti rappresentano solamente un punto di partenza per l'avvio di una attività on line e possono essere modificati in relazione agli obiettivi commerciali che si intendono perseguire.

sabato 15 ottobre 2011

Dove vanno gli studi professionali

Negli ultimi tempi anche a seguito della profonda crisi economica che attraversa l'intero pianeta, tutte le attività economiche cercano nuove vie sul quale puntare per il futuro.
Tale discorso vale ovviamente anche per gli studi professionali e interessa sia le giovani leve che anche gli studi presenti sul mercato da diverso tempo.
Poiché svolgo la professione di Dottore Commercialista punto le mie riflessioni su tale settore.
Molti colleghi cercano di diversificare la propria azione professionale andando incontro alle crescenti richieste dei clienti e ampliando il proprio raggio di competenze, anche creando appositi studi multi - professionali, che fidelizzino i clienti all'interno dello studio.
A mio parere oggi, il crescente utilizzo della Rete Internet, ed in particolare dei social network consente un approccio diverso, individuabile nei collegamenti interpersonali che ogni professionista può crearsi, e che consentono di utilizzare le specializzazioni di ognuno in un determinato settore.
Ovviamente allo stato pratico tale sistema presenta alcune difficoltà riconducibili alla mancanza di fiducia tra colleghi operanti nello stesso settore, con il tentativo miope  a volte di alcuni soggetti di accaparrarsi il cliente.
In questo senso i collegamenti telematici ci vengono in aiuto in quanto spesso il professionista specializzato in un certo settore opera in una altra città o in una altra regione con le conseguenti difficoltà di contattare il cliente.
Cito a titolo di esempio il mio caso personale, che mi vede operare in un piccolo centro della provincia di Agrigento, ma che grazie ai social network quale Twitter o Linkedin, ha creato una serie di relazioni professionali, molto spesso sfociate anche in amicizie.
Resta inteso che questo è solo il mio pensiero personale e si pone quale obiettivo quello di fare nascere un dibattito su tale tema, che, a mio avviso rimane il punto centrale dello sviluppo delle professioni ma anche di quello che con alcuni amici e colleghi chiamiamo #sistemapaese.

martedì 4 ottobre 2011

Breve guida per apertura negozio online

Mi permetto di segnalarvi una breve guida per chi vuole intraprendere un'attività nel settore dell'e-commerce.

La guida è stata fatta in collaborazione con il Dr. Valentino Spataro che gestisce il portale di informazione giuridica http://civile.it/, e si pone quale obiettivo quello di fornire le prime informazioni necessarie per l'apertura di uno store, ma per la complessità della materia non può ritenersi esaustiva della stessa.

Proprio per tale motivo gli autori hanno previsto la possibilità di ottenere un'ora di consulenza on line via Skype per approfondire le problematiche particolari che potrebbero presentarsi.

A questo punto non rimane che darvi il link al quale trovate la guida


ed augurarvi Buona Fortuna.

Dr. Mondino

sabato 9 luglio 2011

ACCERCHIATO

Non preoccupatevi del titolo, è solo lo stato emozionale in cui mi trovo e penso anche molti altri che svolgono la professione di Dottore Commercialista.

Infatti il continuo stress a cui vengono sottoposti i contribuenti ha trovato un enorme materasso di protezione nell'attivita del Commercialista.

Il quale rappresenta in prima istanza il soggetto al quale chiedere soluzioni che in molti casi non ne presentano.

Da ultimo negli ultimi giorni mi sono imbattuto in due strane situazioni.


La prima riguarda un cliente che ha avuto un confronto con un altro Dottore Commercialista o pseudo tale, il quale gli ha proposto una serie di " aggiustamenti fiscali " al fine di ridurre i versamenti della dichiarazione dei redditi.

Il fatto strano risiede non nei consigli che l'altro " professionista " ha dato bensì nel modo di recepirlo da parte del mio cliente, che brevemente riassumo:


mi sta bene perchè risparmio.


Pur sforzandomi non comprendo appieno le ragioni di chi oggi vede l'imposizione fiscale come un male assoluto, ma mi fa rabbia pensare che ci siano Pseudo Professionisti che pur di accaparsi i clienti adottino tali metodi.

Ad onor del vero la mia grande soddisfazione è stata nella consegna dei documenti allo stesso, con auspicio che a breve non incappi in problemi molto grossi ( sono sincero).


La seconda stranezza la riassumo in due parole: BACCHETTA MAGICA.

Con tale frase riassumo quelle situazioni in cui il cliente dopo avere seguito le sue idee imprenditoriali, ed avendo riscontrato che le stesse non hanno ottenuto il riscontro necessario, arrivano in studio chiedendoti la soluzione, dimenticando che a quel punto nulla è più possibile fare, in tal caso esco la mia bacchetta magica e voilà risolvo la situazione.

sabato 4 giugno 2011

Associazione blogger

Oggi mi fa piacere parlare del manifesto di Associazione Blogger che si occupa di creare una Federazione di soggetti per il riconoscimento dello status di Blogger.

Pur non essendo un blogger l'idea mi affascina in quanto proprio da tali intuizioni spesso si innescano dei meccanismi che portano alla nascita di molteplici iniziative.

Mi sono imbattuto in tale progetto dopo aver letto un articolo su Civile.it del Dr. Valentino Spataro, nonchè una serie di tweet.

In particolare mi affascina lo spirito di libertà che pervade il manifesto della nascente associazione, nonchè l'entusiasmo dei loro promotori.

Pertanto vi giro l'invito a divulgare il manifesto e eventualmente a proporre le vostre idee.

Fabio Mondino

sabato 7 maggio 2011

Le professioni nell'era digitale

Oggi mi soffermo su un aspetto che negli ultimi tempi ha assunto notevole rilevanza per tutte le professioni.
Tale argomento riguarda il crescente utilizzo nell'attività professionale quotidiana della telematica e della modalità di lavoro che si può riassumere nella dicitura " sempre connesso ".
Questo aspetto se da un lato facilita notevolmente il nostro lavoro limitando al minimo le necessità di recarsi presso gli Uffici della Pubblica Amministrazione, dall'altro lato ha creato nella clientela l'idea che lo svolgimento degli adempimenti burocratici si possa eseguire con l'utilizzo di un semplice click.
Purtroppo ciò non corrisponde al vero in quanto per la redazione e trasmissione di tutta la documentazione necessaria occorre essere in possesso di software sempre più veloci e sofisticati, con conseguente necessità di aggiornamento professionale oltre che di costi per l'acquisto dell'hardware necessario al corretto funzionamento.
Ciò in realtà non rappresenta un aspetto essenziale nel discorso che si sta affrontando, in quanto l'aspetto più preoccupante è l'idea che il cliente ha realizzato, così riassumibile:

mi serve urgentemente.

Tale aspetto sta diventando molto logorante per l'attività quotidiana, aggravato dal fatto che tale idea si è diffusa anche negli organi della Pubblica Amministrazione addetti alle verifiche e ai controlli, i quali molto spesso richiedono in tempo reale la stampa o l'invio di documentazione in formato elettronico.
Pensare di cambiare la mentalità del cliente o della P. A. personalmente, lo ritengo, quasi impossibile, in special modo in una società in cui l'individuo si ritiene al centro del mondo e le aspettative alle sue richieste non sono limitabili.
L'unico aspetto su cui realmente si potrebbe incidere è quello del miglior utilizzo delle procedure informatiche facendosi coadiuvare da esperti che consentano di razionalizzare le procedure di trasmissione.

L'alternativa potrebbe essere rappresentata da una campagna di sensibilizzazione presso l'opinione pubblica che evidenzi il lavoro che il professionista svolge quotidianamente, tesa ad ottenere un maggiore rispetto sia da parte del cliente che dagli organi della P. A.

In quest'ultimo caso ritengo che tale funzione debba essere svolta dagli Ordini Professionali e il singolo Professionista può solamente stimolare gli Ordini di appartenenza in tal senso.

giovedì 17 marzo 2011

Organismo di mediazione

In un mondo perfetto scegliere dovrebbe essere facile. Ho chiesto al dott. commercialista Mondino di illustrare le prime differenze tra i diversi organismi di mediazione.
I lettori di Civile.it hanno gia' conosciuto il dott. Mondino. La domanda che gli ho posto via twitter e' stata molto banale: quali sono le differenze tra i diversi organismi di mediazione.
La risposta e' stata semplice, concisa e concreta. Eccola.
Le principali differenze riscontrabili nella costituzione degli organismi di mediazione nascono dall’esigenza prevista dalla normativa vigente (D. M. 180 del 28/10/2010) di ottenere il riconoscimento all’esercizio dell’attività di mediazione da parte del Ministero della Giustizia.
E ‘ prevista la distinzione tra i seguenti organismi:

• Organismi facenti capo ad un Ente Pubblico;
• Organismi facenti capo ad un Ente privato;

I primi sono quelli costituiti, anche in forma associata, dalle CCIAA e dai consigli degli ordini professionali e vengono iscritti su semplice domanda, verificando solamente la sussistenza del solo requisito della garanzia di serietà ed efficienza, per l’organismo e dei requisiti di cui al comma 3, del D. M. 180 del 28/10/2010 per i mediatori.
Occorre distinguere però gli organismi formati dai Consigli degli Ordini degli Avvocati da quelli formati da Consigli degli ordini professionali differenti.
Infatti questi ultimi possono costituire organismi di mediazione solo ed esclusivamente per le materie di loro competenza (ad esempio gli Ingegneri solo per le materie tecniche e così via).
Per quanto riguarda gli organismi facenti parte di un Ente Privato, occorre innanzitutto precisare che è necessaria una forma societaria e che il capitale minimo previsto sia pari almeno a quello minimo previsto per le società di capitali, cioè € 10.000,00.
Uno degli aspetti preminenti in questo caso è la scelta della forma societaria, poiché subentrano diversi problemi connessi allo svolgimento dell’attività.
Il principale, nel caso di organismi di mediazione costituiti da Avvocati iscritti all’Ordine, è la necessità di nominare un Amministratore esterno poiché la carica di Amministratore è incompatibile con l’esercizio della professione forense.
L’aspetto fiscale rappresenta anche un problema da affrontare al momento della costituzione e in tal caso assume un ruolo indispensabile la previsione del fatturato che l’organismo prevede di raggiungere.
Infatti nel caso di società di persone per la loro caratteristica di ripartizione del reddito l’importo della partecipazione all’organismo di mediazione potrebbe cumularsi con i redditi personali e pertanto avere notevoli ripercussioni in sede di dichiarazione dei redditi, aspetto che nel caso di società a responsabilità limitata non si presenta.
pubblicato su civile.it il 23.02.2011

domenica 23 gennaio 2011

Riflessioni sulla mediazione

In vista dell'avvio dell'obbligatorietà della procedura di conciliazione in alcune materie di causa civile, mi preme fornire una serie di considerazioni in merito agli sviluppi che tale istituto può generare.
Tali considerazioni sono state elaborate sulla base di numerosi incontri avuti negli ultimi tempi con svariati professionisti operanti in Sicilia.
La prima considerazione positiva nasce dal fatto che diversi sono i professionisti interessati alla materia, senza distinzione di età o settore di svolgimento della professione.
Ma è sopratutto importante il fatto che per sviluppare efficacemente il meccanismo della mediazione, occorre aggregare diverse figure professionali, che prima d'ora mai avevano collaborato insieme.
Pertanto un altro aspetto interessante di tale istituto è la nascita e crescita professionale di soggetti che si aggregano al fine di fornire un servizio più completo possibile.
Proprio sul tema del servizio mi ricollego alle considerazioni inviatemi dall'Avv. Alessandro Savoca , il quale mi ha proposto una chiave di lettura molto interessante, che è sintetizzabile sul principio di elaborazione di un servizio denominato " Giustizia ", concetto fino ad oggi poco trattato e che necessita di ulteriori approfondimenti.
Infine collegandomi a quanto prima affermato sulla interprofessionalità a mio parere ciò può rappresentare anche una risposta all'espansione degli studi stranieri che arriveranno in Italia nel breve periodo.