sabato 7 maggio 2011

Le professioni nell'era digitale

Oggi mi soffermo su un aspetto che negli ultimi tempi ha assunto notevole rilevanza per tutte le professioni.
Tale argomento riguarda il crescente utilizzo nell'attività professionale quotidiana della telematica e della modalità di lavoro che si può riassumere nella dicitura " sempre connesso ".
Questo aspetto se da un lato facilita notevolmente il nostro lavoro limitando al minimo le necessità di recarsi presso gli Uffici della Pubblica Amministrazione, dall'altro lato ha creato nella clientela l'idea che lo svolgimento degli adempimenti burocratici si possa eseguire con l'utilizzo di un semplice click.
Purtroppo ciò non corrisponde al vero in quanto per la redazione e trasmissione di tutta la documentazione necessaria occorre essere in possesso di software sempre più veloci e sofisticati, con conseguente necessità di aggiornamento professionale oltre che di costi per l'acquisto dell'hardware necessario al corretto funzionamento.
Ciò in realtà non rappresenta un aspetto essenziale nel discorso che si sta affrontando, in quanto l'aspetto più preoccupante è l'idea che il cliente ha realizzato, così riassumibile:

mi serve urgentemente.

Tale aspetto sta diventando molto logorante per l'attività quotidiana, aggravato dal fatto che tale idea si è diffusa anche negli organi della Pubblica Amministrazione addetti alle verifiche e ai controlli, i quali molto spesso richiedono in tempo reale la stampa o l'invio di documentazione in formato elettronico.
Pensare di cambiare la mentalità del cliente o della P. A. personalmente, lo ritengo, quasi impossibile, in special modo in una società in cui l'individuo si ritiene al centro del mondo e le aspettative alle sue richieste non sono limitabili.
L'unico aspetto su cui realmente si potrebbe incidere è quello del miglior utilizzo delle procedure informatiche facendosi coadiuvare da esperti che consentano di razionalizzare le procedure di trasmissione.

L'alternativa potrebbe essere rappresentata da una campagna di sensibilizzazione presso l'opinione pubblica che evidenzi il lavoro che il professionista svolge quotidianamente, tesa ad ottenere un maggiore rispetto sia da parte del cliente che dagli organi della P. A.

In quest'ultimo caso ritengo che tale funzione debba essere svolta dagli Ordini Professionali e il singolo Professionista può solamente stimolare gli Ordini di appartenenza in tal senso.

2 commenti:

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  2. Complimenti Fabio per l'analisi. Essenziale ma diretta.

    E' in atto una "rivoluzione digitale" nel mondo ma che il nostro Paese sta trascurando. Due settimane fa Riccardo Luna, ex direttore di Wired alla trasmissione "COsmo" di Barbara Serra aveva dichiarato che la Grande Opera non è il Ponte dello Stretto, bensì la Fibra ottica. I Paesi del Sud-Est asiatico stanno investendo sulle connessioni veloci. Gli stessi si contengono i primi posti. Le ultime rivoluzioni civili sono corse su FB e twitter. Anche in Europa, la prima in Spagna, la protesta corre sulla rete la protesta.
    E in Italia? Da noi la #CulturaDigitale è ancora agli embrioni. Nello specifico all'interno del mondo professionale ci sono enormi buchi neri.
    Per la PA solo recentemente si sta aprendo una Tavola rotonda sul rapporto tecnologie e Servizi: E' stato appena introdotto il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD)

    Solo pochi hanno inteso della forte valenza strategica che l'internet può avere nel quotidiano e nelle professioni. Nelle ultime elezioni politiche, per allargare il quadro di insieme, Milano sta assurgendo a Laboratorio strategico. La campagna politica corre su twitter. Hanno iniziato i sostenitori di @giulianopisapia, che ha ottenuto un grandissimo risultato. Adesso anche @LetiziaMoratti sta seguendo l'esempio (#mirispondi)

    Nelle professioni, per citare un piccolo caso che Tu hai contribuito, vedasi il #paxlab. Per non ricordare tutte le professionalità in circolazione che non risaltano agli onori della cronaca.

    A questi esempi unici si contrappone un'ignoranza dilagante timorosa delle novità. Negli Ordini professionali è ancora forte l'avversione alle novità.

    I social network non sono una moda passeggera. Ma una realtà che ha cambiato il modo di comunicare.

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